analisi acqua

I limiti delle sostanze nell’analisi dell’acqua potabile

I limiti nell’analisi dell’acqua per ogni tipologia di sostanza chimica o biologica sono stabiliti dalla legge italiana. I due decreti D.Lgs. 31/2001 e D.Lgs. 27/2002 stabiliscono chiaramente e dettagliatamente i limiti massimi consentiti dei vari elementi chimici all’interno delle acque potabili. Nei vari allegati ai decreti vengono presentate diverse tabelle in cui sono riportati i limiti per le varie categorie di sostanze pericolose che comunemente possono essere trovate all’interno dell’acqua.

Sostanze minerali

Tanto per cominciare possiamo vedere come i limiti nell’analisi dell’acqua facciano riferimento alle sostanze minerali in essa disciolte a causa della sua origine o del percorso effettuato dalla fonte fino allo stabilimento di imbottigliamento o all’acquedotto. Tra queste sostanze troviamo il sodio (200 mg/L), il solfato (250 mg/L), il cloruro (200 mg/L) e il residuo salino (1500 mg/L). Questi limiti sono particolarmente importanti per le imprese che imbottigliano l’acqua e che devono scrivere sull’etichetta la corretta quantità di minerali disciolti.

Inquinanti chimici

Una seconda categoria sono gli inquinanti chimici inorganici come gli ioni di ammonio (0,5 mg/L), lo ione di nitrito (0,1 mg/L) e lo ione di nitrato (50 mg/L). Qui i limiti da rilevare con l’analisi delle acque fanno riferimento, in particolare, alla pericolosità di queste sostanze per la salute delle persone.

Metalli

Un’altra categoria di sostanze pericolose per la salute è quella dei metalli tossici, tra cui troviamo il piombo (25-10 microgrammi per litro), il cadmio (5 microgrammi per litro), l’arsenico (10 microgrammi per litro) purtroppo oggetto di recenti casi di contaminazione in Italia, mercurio ( 1 microgrammi per litro), rame (1000 microgrammi per litro) e zinco (3000 microgrammi per litro).

Microrganismi biologici

Infine possiamo segnalare la categoria dei microorganismi biologici, tra cui troviamo gli elminti, i protozoi, i batteri e i virus. Per queste categorie non vengono indicati limiti ma, semplicemente, non devono essere presenti nell’acqua.

Come abbiamo detto per tutte queste categorie di sostanze la legge stabilisce chiari limiti da trovare con le analisi delle acque, i quali non possono essere mai superati, in nessun punto del ciclo di lavorazione dell’acqua.

I limiti delle sostanze nell’analisi dell’acqua potabile

I limiti nell’analisi dell’acqua per ogni tipologia di sostanza chimica o biologica sono stabiliti dalla legge italiana. I due decreti D.Lgs. 31/2001 e D.Lgs. 27/2002 stabiliscono chiaramente e dettagliatamente i limiti massimi consentiti dei vari elementi chimici all’interno delle acque potabili. Nei vari allegati ai decreti vengono presentate diverse tabelle in cui sono riportati i limiti per le varie categorie di sostanze pericolose che comunemente possono essere trovate all’interno dell’acqua.

Sostanze minerali

Tanto per cominciare possiamo vedere come i limiti nell’analisi dell’acqua facciano riferimento alle sostanze minerali in essa disciolte a causa della sua origine o del percorso effettuato dalla fonte fino allo stabilimento di imbottigliamento o all’acquedotto. Tra queste sostanze troviamo il sodio (200 mg/L), il solfato (250 mg/L), il cloruro (200 mg/L) e il residuo salino (1500 mg/L). Questi limiti sono particolarmente importanti per le imprese che imbottigliano l’acqua e che devono scrivere sull’etichetta la corretta quantità di minerali disciolti.

Inquinanti chimici

Una seconda categoria sono gli inquinanti chimici inorganici come gli ioni di ammonio (0,5 mg/L), lo ione di nitrito (0,1 mg/L) e lo ione di nitrato (50 mg/L). Qui i limiti da rilevare con l’analisi delle acque fanno riferimento, in particolare, alla pericolosità di queste sostanze per la salute delle persone.

Metalli

Un’altra categoria di sostanze pericolose per la salute è quella dei metalli tossici, tra cui troviamo il piombo (25-10 microgrammi per litro), il cadmio (5 microgrammi per litro), l’arsenico (10 microgrammi per litro) purtroppo oggetto di recenti casi di contaminazione in Italia, mercurio ( 1 microgrammi per litro), rame (1000 microgrammi per litro) e zinco (3000 microgrammi per litro).

Microrganismi biologici

Infine possiamo segnalare la categoria dei microorganismi biologici, tra cui troviamo gli elminti, i protozoi, i batteri e i virus. Per queste categorie non vengono indicati limiti ma, semplicemente, non devono essere presenti nell’acqua.

Come abbiamo detto per tutte queste categorie di sostanze la legge stabilisce chiari limiti da trovare con le analisi delle acque, i quali non possono essere mai superati, in nessun punto del ciclo di lavorazione dell’acqua.