analisi acqua

Che cos’è il certificato di analisi dell’acqua potabile?

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Il certificato di analisi dell’acqua potabile è un documento che attesta il livello di potabilità dell’acqua, che può essere sia di una sorgente sia di un pozzo privato. Questo certificato può essere richiesto da parte di un privato, che vuole conoscere il livello di potabilità della propria acqua, oppure, da un’impresa che necessita di un’autorizzazione sanitaria per l’uso di acqua destinata al consumo umano.

Avere un certificato di analisi dell’acqua che si beve o che si usa nella propria azienda è molto utile per sapere se ci sono rischi per la sicurezza e la salute delle persone che entreranno in contatto con essa.

Per richiedere il certificato si può fare riferimento alla USL (Organi Sanitari Ufficiali) nel rispetto del D.Lgs.31/2001 (i parametri da analiziare sono tanti e devono essere fatti tutti quelli che sono previsti nel decreto) compilando l’apposito modulo che darà modo alle autorità di svolgere i prelievi e le dovute analisi.

Il certificato di analisi dell’acqua potabile prevede che vengano effettuati determinati test al fine di stabilire se un pozzo o una sorgente forniscono o meno acqua potabile. Per poter giungere ad un giudizio di potabilità, le analisi devono comprendere i seguenti ambiti:

  • pH dell’acqua,
  • presenza e quantità di materiali grossolani,
  • presenza di azoto nitrico o nitroso,
  • presenza di solfuri disciolti in acqua,
  • presenza di fosforo,
  • presenza di cloruri o cloro in diverse forme,
  • presenza e quantità di nitrati e nitriti,
  • presenza di organismi biologicamente patogeni.

Tutta questa serie di analisi dell’acqua deve tenere presente i limiti previsti dalla legge di riferimento (D.Lgs. 152/06), il quale stabilisce dei limiti precisi per ogni tipologia di sostanze chimiche o biologiche. Se le analisi risultano tutte all’interno dei parametri previsti dalla legge, allora, il richiedente può ricevere il propri certificato di analisi dell’acqua potabile.

Nel caso in cui, invece, alcuni parametri fossero fuori dai limiti previsti, il responsabile dell’acqua deve avvalersi di specialisti del settore per poter evidenziare le fonti di contaminazione e procedere a specifiche azioni di bonifica.

I laboratori privati possono dare il solo giudizio di accettabilità dell’acqua e proporre i parametri minimi che servono per avere almeno un quadro generale dello stato di qualità dell’acqua. A seconda della matrice (pozzo o rete) e del pannello (minimo o completo) i costi da sostenere per l’analisi dell’acqua variano molto, in termini di centinaia di euro.

Che cos’è il certificato di analisi dell’acqua potabile?

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Il certificato di analisi dell’acqua potabile è un documento che attesta il livello di potabilità dell’acqua, che può essere sia di una sorgente sia di un pozzo privato. Questo certificato può essere richiesto da parte di un privato, che vuole conoscere il livello di potabilità della propria acqua, oppure, da un’impresa che necessita di un’autorizzazione sanitaria per l’uso di acqua destinata al consumo umano.

Avere un certificato di analisi dell’acqua che si beve o che si usa nella propria azienda è molto utile per sapere se ci sono rischi per la sicurezza e la salute delle persone che entreranno in contatto con essa.

Per richiedere il certificato si può fare riferimento alla USL (Organi Sanitari Ufficiali) nel rispetto del D.Lgs.31/2001 (i parametri da analiziare sono tanti e devono essere fatti tutti quelli che sono previsti nel decreto) compilando l’apposito modulo che darà modo alle autorità di svolgere i prelievi e le dovute analisi.

Il certificato di analisi dell’acqua potabile prevede che vengano effettuati determinati test al fine di stabilire se un pozzo o una sorgente forniscono o meno acqua potabile. Per poter giungere ad un giudizio di potabilità, le analisi devono comprendere i seguenti ambiti:

  • pH dell’acqua,
  • presenza e quantità di materiali grossolani,
  • presenza di azoto nitrico o nitroso,
  • presenza di solfuri disciolti in acqua,
  • presenza di fosforo,
  • presenza di cloruri o cloro in diverse forme,
  • presenza e quantità di nitrati e nitriti,
  • presenza di organismi biologicamente patogeni.

Tutta questa serie di analisi dell’acqua deve tenere presente i limiti previsti dalla legge di riferimento (D.Lgs. 152/06), il quale stabilisce dei limiti precisi per ogni tipologia di sostanze chimiche o biologiche. Se le analisi risultano tutte all’interno dei parametri previsti dalla legge, allora, il richiedente può ricevere il propri certificato di analisi dell’acqua potabile.

Nel caso in cui, invece, alcuni parametri fossero fuori dai limiti previsti, il responsabile dell’acqua deve avvalersi di specialisti del settore per poter evidenziare le fonti di contaminazione e procedere a specifiche azioni di bonifica.

I laboratori privati possono dare il solo giudizio di accettabilità dell’acqua e proporre i parametri minimi che servono per avere almeno un quadro generale dello stato di qualità dell’acqua. A seconda della matrice (pozzo o rete) e del pannello (minimo o completo) i costi da sostenere per l’analisi dell’acqua variano molto, in termini di centinaia di euro.