analisi acqua

Laboratorio per le analisi microbiologiche dell’acqua

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L’analisi microbiologica dell’acqua è essenziale per comprendere l’eventuale contaminazione dovuta alla presenza di batteri, che potrebbero condurre ad infezioni e quindi alla trasmissione di patologie. La caratterizzazione microbiologica dell’acqua è importante anche in base all’uso a cui è destinata. A titolo esemplificativo, se deve essere ipotizzato un consumo umano (acqua potabile) l’acqua non dovrà contenere batteri coliformi o streptococchi, qualora si cerca di valutare l’utilizzo dell’acqua in termini di balneabilità il campione da 100 ml di acqua analizzato non dovrà contenere più di 2000 colonie di coliformi totali con al massimo 100 colonie di coliformi fecali e 100 colonie di streptococchi fecali. Qualora l’interesse fosse invece quello di caratterizzare delle acque reflue che dovranno/potranno essere immesse nuovamente in corpi idrici superficiali, in un campione di 100 ml di acqua, non dovranno essere presenti più di 20.000 colonie di batteri coliformi totali, di cui non più di 12.000 colonie di batteri coliformi fecali e non più di 2000 colonie di batteri streptococchi fecali.

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Contattaci al numero verde 800.14.65.89 o tramite il form online potrai avere tutte le informazioni e i dettagli di cui necessiti!

Le analisi microbiologiche che vengono condotte su campioni di acqua si basano sull’applicazione delle indicazioni presenti in normative nazionali ed internazionali, in particolare il legislatore ha posto l’accento su indicatori microbiologici di contaminazione fecale, sia umana che animale, ovvero coliformi totali e in particolare Escherichia Coli, questo perché questi batteri hanno dimostrato una buona correlazione con la presenza di agenti patogeni, in generale, più difficilmente analizzabili in dettaglio.

Una procedura di campionamento adeguata è essenziale per condurre, poi, a un dato analitico valido e accurato: il prelievo dei campioni di acqua viene in genere eseguito con bottiglie di vetro o plastica, con tappo a vite; tutte le operazioni di prelievo, trasporto e successiva analisi richiederanno particolare accortezza e rispetto delle procedure per lavorare, per quanto possibile, in asepsi, onde evitare potenziali fonti di contaminazione batterica esterne al campione.

Il nostro laboratorio si occupa di eseguire le analisi microbiologiche dell’acqua, volte all’individuazione della presenza e della quantità di:

  • Batteri Coliformi a 37°C
  • Clostridium perfrigens
  • Enterococchi intestinali
  • Escherichia Coli
  • Pseudomonas aeruginosa
  • Stafilococchi patogeni.

Metodologia per l’analisi microbiologica dell’acqua

Il principio base della metodologia per l’analisi microbiologica dell’acqua è quella della ricerca e quantificazione delle varie specie batteriche che identificano degli indicatori di inquinamento. Per fare ciò vengono realizzate delle colture batteriche, e cioè un volume del campione di acqua viene posto in un piccolo recipiente (disco di Petri) di dimensioni cilindriche, con spessore ridotto, in cui viene aggiunto un terreno di coltura. Viene dunque sollecitata la crescita e moltiplicazione di eventuali batteri presenti fornendo degli opportuni nutrienti. Successivamente il campione viene posto in appositi incubatori, alle temperature opportune per una ottimale crescita (comunemente a 22°C o a 37°C) e per tempi ben definiti.

La determinazione di colonie a 22°C utilizzando un terreno di coltura di Agar viene utilizzata principalmente per comprendere se processi di disinfezione a cui è stata sottoposta l’acqua abbiano avuto buon esito, oppure per comprendere se quel particolare campione di acqua possa essere utilizzato per specifici processi industriali che andranno a portarla in contatto con alimenti o bevande.

Quando invece viene realizzata una coltura a 37°C si ottiene la crescita di quei microorganismi di interesse sanitario, che possono indicate la presenza di contaminazione fecale e che, nel caso di contaminazione di acqua destinata al consumo umano, possono determinare infezione con diversi gradi di effetti.

Quando questa fase di incubazione è terminata l’operatore del laboratorio  valuta il numero di colonie batteriche che si sono eventualmente evidenziate nel terreno di coltura ed in base alla numerosità di tali colonie si definisce la contaminazione microbiologica del campione.

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Una procedura di campionamento adeguata è essenziale per condurre, poi, a un dato analitico valido e accurato: il prelievo dei campioni di acqua viene in genere eseguito con bottiglie di vetro o plastica, con tappo a vite; tutte le operazioni di prelievo, trasporto e successiva analisi richiederanno particolare accortezza e rispetto delle procedure per lavorare, per quanto possibile, in asepsi, onde evitare potenziali fonti di contaminazione batterica esterne al campione.

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  • Batteri Coliformi a 37°C
  • Clostridium perfrigens
  • Enterococchi intestinali
  • Escherichia Coli
  • Pseudomonas aeruginosa
  • Stafilococchi patogeni.

Metodologia per l’analisi microbiologica dell’acqua

Il principio base della metodologia per l’analisi microbiologica dell’acqua è quella della ricerca e quantificazione delle varie specie batteriche che identificano degli indicatori di inquinamento. Per fare ciò vengono realizzate delle colture batteriche, e cioè un volume del campione di acqua viene posto in un piccolo recipiente (disco di Petri) di dimensioni cilindriche, con spessore ridotto, in cui viene aggiunto un terreno di coltura. Viene dunque sollecitata la crescita e moltiplicazione di eventuali batteri presenti fornendo degli opportuni nutrienti. Successivamente il campione viene posto in appositi incubatori, alle temperature opportune per una ottimale crescita (comunemente a 22°C o a 37°C) e per tempi ben definiti.

La determinazione di colonie a 22°C utilizzando un terreno di coltura di Agar viene utilizzata principalmente per comprendere se processi di disinfezione a cui è stata sottoposta l’acqua abbiano avuto buon esito, oppure per comprendere se quel particolare campione di acqua possa essere utilizzato per specifici processi industriali che andranno a portarla in contatto con alimenti o bevande.

Quando invece viene realizzata una coltura a 37°C si ottiene la crescita di quei microorganismi di interesse sanitario, che possono indicate la presenza di contaminazione fecale e che, nel caso di contaminazione di acqua destinata al consumo umano, possono determinare infezione con diversi gradi di effetti.

Quando questa fase di incubazione è terminata l’operatore del laboratorio  valuta il numero di colonie batteriche che si sono eventualmente evidenziate nel terreno di coltura ed in base alla numerosità di tali colonie si definisce la contaminazione microbiologica del campione.

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