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Tricloroetilene

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trcloroetilene in acquaIl tricloroetilene è un composto alifatico clorurato, la molecola consiste in due atomi di carbonio, legati tra loro da un doppio legame, di cui uno lega due atomi di cloro e l’altro un atomo di cloro e uno di idrogeno. Viene utilizzato industrialmente come solvente organico nella produzione della gomma, della plastica, di coloranti e vernici. Il tricloroetilene ha una scarsa resistenza in aria, poiché è molto reattivo, quindi se ne trovano concentrazioni molto basse; può raggiungere i corsi d’acqua o per di scioglimento dall’atmosfera (in minima misura) o per diretto inserimento attraverso scarichi industriali o a seguito di procedure di disinfezione con utilizzo di cloro, qui subisce ugualmente facili degradazioni, producendo prodotti che talvolta possono essere più tossici.

La via di esposizione principale a questo composto è quella inalatoria, in cibi e acqua si degrada facilmente ed in genere è presente in ridottissime concentrazioni, inoltre non si bioaccumula negli organismi. Esposizioni importanti al tricloroetilene, in genere registrate in ambienti di lavoro, conducono a depressione del sistema nervoso centrale, sonnolenza, cefalea, insufficienza epatica acuta.

Il limite di concentrazione accettato in un’acqua potabile è, complessivamente con gli altri solventi organici di 10 μg/l.

Tricloroetilene

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trcloroetilene in acquaIl tricloroetilene è un composto alifatico clorurato, la molecola consiste in due atomi di carbonio, legati tra loro da un doppio legame, di cui uno lega due atomi di cloro e l’altro un atomo di cloro e uno di idrogeno. Viene utilizzato industrialmente come solvente organico nella produzione della gomma, della plastica, di coloranti e vernici. Il tricloroetilene ha una scarsa resistenza in aria, poiché è molto reattivo, quindi se ne trovano concentrazioni molto basse; può raggiungere i corsi d’acqua o per di scioglimento dall’atmosfera (in minima misura) o per diretto inserimento attraverso scarichi industriali o a seguito di procedure di disinfezione con utilizzo di cloro, qui subisce ugualmente facili degradazioni, producendo prodotti che talvolta possono essere più tossici.

La via di esposizione principale a questo composto è quella inalatoria, in cibi e acqua si degrada facilmente ed in genere è presente in ridottissime concentrazioni, inoltre non si bioaccumula negli organismi. Esposizioni importanti al tricloroetilene, in genere registrate in ambienti di lavoro, conducono a depressione del sistema nervoso centrale, sonnolenza, cefalea, insufficienza epatica acuta.

Il limite di concentrazione accettato in un’acqua potabile è, complessivamente con gli altri solventi organici di 10 μg/l.