analisi acqua

Trialometani

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trialometani nelle acqueI trialometani sono composti la cui struttura base è quella del metano (CH4) in cui 3 atomi di idrogeno sono stati sostituiti da elementi alogeni (cloro, fluoro, bromo, iodio). I trialometani principalmente utilizzati industrialmente sono il cloroformio (CHCl3), il bromodiclorometano (CHBrCl2), il dibromoclorometano (CHBr2Cl) e il bromoformio (CHBr3); vengono impiegati, oltre che per attività di laboratorio e sintesi di altri composti chimici, come solventi, come sedativi della tosse, nella produzione di refrigeranti, in passato il cloroformio veniva impiegato come anestetico per inalazione.

Nell’acqua potabile i trialometani possono essere presenti nei casi di disinfezione a base di cloro (come sottoprodotti), la concentrazione riscontrabile sarà dipendente dalle concentrazioni utilizzate per la disinfezione, dal pH, dalla temperatura dell’acqua. Questi composti sono molto volatili per cui una percentuale non trascurabile, una volta formatasi, evapora, questo permette che si realizzi una esposizione non solo in caso di ingestione ma anche di inalazione (ad esempio facendo una doccia). Gli effetti sulla salute per esposizione a questi composti coinvolgono il sistema nervoso, e per dosi consistenti, i reni e il fegato; ci sono studi sperimentali che stanno cercando di chiarire i rischi cancerogeni e mutageni associati a questi composti. La presenza nell’acqua potabile deve essere controllata e non deve superare complessivamente i 30μg/L.

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trialometani nelle acqueI trialometani sono composti la cui struttura base è quella del metano (CH4) in cui 3 atomi di idrogeno sono stati sostituiti da elementi alogeni (cloro, fluoro, bromo, iodio). I trialometani principalmente utilizzati industrialmente sono il cloroformio (CHCl3), il bromodiclorometano (CHBrCl2), il dibromoclorometano (CHBr2Cl) e il bromoformio (CHBr3); vengono impiegati, oltre che per attività di laboratorio e sintesi di altri composti chimici, come solventi, come sedativi della tosse, nella produzione di refrigeranti, in passato il cloroformio veniva impiegato come anestetico per inalazione.

Nell’acqua potabile i trialometani possono essere presenti nei casi di disinfezione a base di cloro (come sottoprodotti), la concentrazione riscontrabile sarà dipendente dalle concentrazioni utilizzate per la disinfezione, dal pH, dalla temperatura dell’acqua. Questi composti sono molto volatili per cui una percentuale non trascurabile, una volta formatasi, evapora, questo permette che si realizzi una esposizione non solo in caso di ingestione ma anche di inalazione (ad esempio facendo una doccia). Gli effetti sulla salute per esposizione a questi composti coinvolgono il sistema nervoso, e per dosi consistenti, i reni e il fegato; ci sono studi sperimentali che stanno cercando di chiarire i rischi cancerogeni e mutageni associati a questi composti. La presenza nell’acqua potabile deve essere controllata e non deve superare complessivamente i 30μg/L.