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Clostridium perfrigens

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Il Clostridium perfrigens è uno dei membri della famiglia dei clostridi, batteri in grado di produrre spore, e queste ultime sono comunemente resistenti a condizioni ambientali in genere sfavorevoli, come temperature elevate, pH estremi, radiazioni UV o altri processi di disinfezione.

È presente nelle feci umane e animali (nei cani, ad esempio) e si considera un buon indicatore della contaminazione da liquame delle acque, la presenza di questo batterio in impianti di distribuzione di acqua può essere indice di inquinamento pregresso infatti le spore tendono ad accumularsi e a sopravvivere a lungo. Rilevare Clostridium perfrigens in acqua suggerisce che i processi di disinfezione adottati hanno avuto delle compromissioni o che si sono verificati dei punti di ricontaminazione dell’acqua.

Il Clostridium perfringens è causa di diversi avvelenamenti da cibo. Il batterio, dopo un tempo d’incubazione da 8 a 16 ore, causa problemi gastrointestinali (diarrea e crampi addominali) talvolta associati a febbre e vomito, che tendono ad autorisolversi in circa 24 ore. L’infezione da Clostridium perfringens dipende dall’ingestione di alimenti contaminati (carni, pollame e pesci), soprattutto se sono rimasti a lungo a temperatura ambiente, dopo la preparazione.

Il principale fattore di rischio è legato al raffreddamento lento dell’alimento, dopo la cottura. Per prevenire eventuali contaminazioni è meglio procedere con l’abbattimento termico, immediatamente dopo la cottura (o precottura) dei cibi. Tale pratica dev’essere sempre rispettata nelle mense e nei luoghi dove si servono grandi quantità di cibo, essendo luoghi dove gli alimenti vengono generalmente preparati con molte ore di anticipo.

Clostridium perfrigens

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Il Clostridium perfrigens è uno dei membri della famiglia dei clostridi, batteri in grado di produrre spore, e queste ultime sono comunemente resistenti a condizioni ambientali in genere sfavorevoli, come temperature elevate, pH estremi, radiazioni UV o altri processi di disinfezione.

È presente nelle feci umane e animali (nei cani, ad esempio) e si considera un buon indicatore della contaminazione da liquame delle acque, la presenza di questo batterio in impianti di distribuzione di acqua può essere indice di inquinamento pregresso infatti le spore tendono ad accumularsi e a sopravvivere a lungo. Rilevare Clostridium perfrigens in acqua suggerisce che i processi di disinfezione adottati hanno avuto delle compromissioni o che si sono verificati dei punti di ricontaminazione dell’acqua.

Il Clostridium perfringens è causa di diversi avvelenamenti da cibo. Il batterio, dopo un tempo d’incubazione da 8 a 16 ore, causa problemi gastrointestinali (diarrea e crampi addominali) talvolta associati a febbre e vomito, che tendono ad autorisolversi in circa 24 ore. L’infezione da Clostridium perfringens dipende dall’ingestione di alimenti contaminati (carni, pollame e pesci), soprattutto se sono rimasti a lungo a temperatura ambiente, dopo la preparazione.

Il principale fattore di rischio è legato al raffreddamento lento dell’alimento, dopo la cottura. Per prevenire eventuali contaminazioni è meglio procedere con l’abbattimento termico, immediatamente dopo la cottura (o precottura) dei cibi. Tale pratica dev’essere sempre rispettata nelle mense e nei luoghi dove si servono grandi quantità di cibo, essendo luoghi dove gli alimenti vengono generalmente preparati con molte ore di anticipo.