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Arsenico

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Arsenico nell' acquaL’arsenico (As) è un elemento chimico molto diffuso in natura, distribuito sulla crosta terrestre, nei suoi composti trivalenti (As(III)) o pentavalenti (As(V)). È presente quindi in particolari terreni e nelle rocce e minerali. L’uomo utilizza l’arsenico in numerose attività di produzione che vanno dalla sintesi di antiparassitari alla realizzazione di farmaci, dalla produzione di leghe al commercio.

Nelle acque superficiali in genere non ci sono grandi concentrazioni di arsenico, ad eccezione di quei corsi d’acqua che, passando in aree di particolare presenza, in terreni e rocce, producono la dissoluzione dei minerali, oppure nel caso di particolari inquinamenti dovuti ad insediamenti produttivi. Considerando gli effetti sulla salute rilevanti che è in grado di esercitare è uno degli elementi chimici la cui analisi viene richiesta, con particolare scrupolosità, nell’approvvigionamento idrico.

L’ingestione di arsenico in realtà può produrre effetti diversi in base alla natura chimica del composto che lo compone, e per esattezza nel caso in cui si venga in contatto con composti di arsenico organico (molto comuni in carne e pesce) questi vengono completamenti eliminati dall’organismo, senza creare particolari danni, per via renale (As(V)) o attraverso una detossificazione epatica e quindi l’escrezione renale (As(III)); nel caso in cui l’ingestione coinvolga invece composti inorganici dell’arsenico (in acqua) l’arsenico può accumularsi nella cute, nel tessuto osseo e nei muscoli mostrando con il tempo i segni dell’intossicazione cronica (lesioni dermiche, neuropatia periferica, malattie vascolari periferiche, cancro della cute).

Normalmente l’uomo ha un apporto di arsenico dal cibo pari circa a 50µg giornalieri, di cui in genere al massimo 10 µg sono di arsenico inorganico. Per arrivare a registrare effetti sulla salute diagnosticabili sono richieste quantità decisamente superiori, anche di due ordini di grandezza.

La normativa vigente ha posto in 10µg/L il limite di concentrazione di Arsenico, a maggior tutela anche dei soggetti più suscettibili alle intossicazioni da agenti chimici, cioè donne in gravidanza e minori.

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Arsenico nell' acquaL’arsenico (As) è un elemento chimico molto diffuso in natura, distribuito sulla crosta terrestre, nei suoi composti trivalenti (As(III)) o pentavalenti (As(V)). È presente quindi in particolari terreni e nelle rocce e minerali. L’uomo utilizza l’arsenico in numerose attività di produzione che vanno dalla sintesi di antiparassitari alla realizzazione di farmaci, dalla produzione di leghe al commercio.

Nelle acque superficiali in genere non ci sono grandi concentrazioni di arsenico, ad eccezione di quei corsi d’acqua che, passando in aree di particolare presenza, in terreni e rocce, producono la dissoluzione dei minerali, oppure nel caso di particolari inquinamenti dovuti ad insediamenti produttivi. Considerando gli effetti sulla salute rilevanti che è in grado di esercitare è uno degli elementi chimici la cui analisi viene richiesta, con particolare scrupolosità, nell’approvvigionamento idrico.

L’ingestione di arsenico in realtà può produrre effetti diversi in base alla natura chimica del composto che lo compone, e per esattezza nel caso in cui si venga in contatto con composti di arsenico organico (molto comuni in carne e pesce) questi vengono completamenti eliminati dall’organismo, senza creare particolari danni, per via renale (As(V)) o attraverso una detossificazione epatica e quindi l’escrezione renale (As(III)); nel caso in cui l’ingestione coinvolga invece composti inorganici dell’arsenico (in acqua) l’arsenico può accumularsi nella cute, nel tessuto osseo e nei muscoli mostrando con il tempo i segni dell’intossicazione cronica (lesioni dermiche, neuropatia periferica, malattie vascolari periferiche, cancro della cute).

Normalmente l’uomo ha un apporto di arsenico dal cibo pari circa a 50µg giornalieri, di cui in genere al massimo 10 µg sono di arsenico inorganico. Per arrivare a registrare effetti sulla salute diagnosticabili sono richieste quantità decisamente superiori, anche di due ordini di grandezza.

La normativa vigente ha posto in 10µg/L il limite di concentrazione di Arsenico, a maggior tutela anche dei soggetti più suscettibili alle intossicazioni da agenti chimici, cioè donne in gravidanza e minori.

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