La classificazione dell’acqua potabile dipende dalle concentrazioni di sali e sostanze, che devono essere tali da non renderla tossica o nociva per l’uomo. I parametri che devono essere rispettati per rientrare in questa definizione vengono elencati nel Decreto Legislativo 31 del 2001.

Un’acqua può essere dichiarata potabile SOLO successivamente alla sua analisi dal punto di vista chimico e microbiologico, altre indicazioni (limpidezza, gradevolezza etc.) rappresentano parziali considerazioni non sufficienti per considerare un’acqua esente da rischi.

È bene sottolineare come in alcuni casi un’acqua definita potabile potrebbe non essere indicata per persone con particolari patologie o predisposizioni, ad esempio un’acqua molto ricca di calcio è ottima per l’apporto che dà al sistema osseo, ma soggetti predisposti alla formazione di calcoli renali potrebbero avere problemi derivati dalla sua assunzione.

La classificazione dell’acqua potabile dipende dalle concentrazioni di sali e sostanze, che devono essere tali da non renderla tossica o nociva per l’uomo. I parametri che devono essere rispettati per rientrare in questa definizione vengono elencati nel Decreto Legislativo 31 del 2001.

Un’acqua può essere dichiarata potabile SOLO successivamente alla sua analisi dal punto di vista chimico e microbiologico, altre indicazioni (limpidezza, gradevolezza etc.) rappresentano parziali considerazioni non sufficienti per considerare un’acqua esente da rischi.

È bene sottolineare come in alcuni casi un’acqua definita potabile potrebbe non essere indicata per persone con particolari patologie o predisposizioni, ad esempio un’acqua molto ricca di calcio è ottima per l’apporto che dà al sistema osseo, ma soggetti predisposti alla formazione di calcoli renali potrebbero avere problemi derivati dalla sua assunzione.