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Policlorobifenili

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PoliclorobifeniliI policlorobifenili sono composti organici aromatici contenenti più atomi di cloro. Sono un gruppo di agenti chimici accomunati da una stessa struttura molecolare che si differenziano solo per la posizione di diversi sostituenti, primi gli atomi di cloro, per questo vengono definiti congeneri. Di questi congeneri 12 sono chiamati “dioxin-like” cioè simili alle diossine poiché sono strutturalmente, e come effetti sulla salute, assolutamente accomunabili alle diossine.

Storicamente sono stati utilizzati come fluidi conduttori e in molti apparecchi elettrici erano presenti olii dielettrici a base di PCB. La tossicità di questi prodotti però venne presto alla ribalta con effetti registrati a carico del sistema endocrino (problemi riproduttivi, alla tiroide) al sistema neurologico, tumori. Con il DPR 206/88 è stata bandita in Italia la commercializzazione e produzione di manufatti contenenti PCB, successivamente con il D.Lgs 209/99 è stato imposto un piano di smaltimento anche per quei condensatori ed apparecchiature già in uso prima del bando alla produzione del 1988, con una tempistica di smaltimento in base ai volumi di PCB presenti, e con termine ultimo al 2010.

Nonostante gli interventi legislativi attuati al fine di abbattere la presenza di questi prodotti chimici nell’industria e nell’ambiente ancora oggi si rilevano quantità di PCB nei sedimenti lacustri, marini e fluviali, questo perché sono prodotti altamente resistenti e persistenti, liposolubili e grazie a queste caratteristiche sono riusciti ad entrare nella catena alimentare tanto che tracce sono state individuate anche nel latte materno umano.

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PoliclorobifeniliI policlorobifenili sono composti organici aromatici contenenti più atomi di cloro. Sono un gruppo di agenti chimici accomunati da una stessa struttura molecolare che si differenziano solo per la posizione di diversi sostituenti, primi gli atomi di cloro, per questo vengono definiti congeneri. Di questi congeneri 12 sono chiamati “dioxin-like” cioè simili alle diossine poiché sono strutturalmente, e come effetti sulla salute, assolutamente accomunabili alle diossine.

Storicamente sono stati utilizzati come fluidi conduttori e in molti apparecchi elettrici erano presenti olii dielettrici a base di PCB. La tossicità di questi prodotti però venne presto alla ribalta con effetti registrati a carico del sistema endocrino (problemi riproduttivi, alla tiroide) al sistema neurologico, tumori. Con il DPR 206/88 è stata bandita in Italia la commercializzazione e produzione di manufatti contenenti PCB, successivamente con il D.Lgs 209/99 è stato imposto un piano di smaltimento anche per quei condensatori ed apparecchiature già in uso prima del bando alla produzione del 1988, con una tempistica di smaltimento in base ai volumi di PCB presenti, e con termine ultimo al 2010.

Nonostante gli interventi legislativi attuati al fine di abbattere la presenza di questi prodotti chimici nell’industria e nell’ambiente ancora oggi si rilevano quantità di PCB nei sedimenti lacustri, marini e fluviali, questo perché sono prodotti altamente resistenti e persistenti, liposolubili e grazie a queste caratteristiche sono riusciti ad entrare nella catena alimentare tanto che tracce sono state individuate anche nel latte materno umano.

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